Bioscrittura®

Scrivere l’Anima

Può la scrittura far guarire il corpo?

 

Rispetto alla lettura, cioè un qualcosa decidiamo di far entrare dentro di noi, la scrittura si pone come quello che facciamo uscire da noi, quindi in stretto rapporto con il concetto di creatività.

Coltivando il mio sogno-bambino di diventare una grande scrittrice di successo come Jo March (co-protagonista assieme alle sorelle del romanzo “Piccole donne” di Louise May Alcott – 1868), ho inzialmente scritto-scritto-scritto in solitudine nella mia cameretta per poi passare ai famigerati corsi di scrittura creativa, destreggiandomi tra incipit, trama, dialoghi e personaggi.

Tutto molto perfettino, tutto molto “costruito” ma la vera libertà nello scrivere la provai solo attraverso un libro: “La via dell’artista” di Julia Cameron.
Ero in una fase di ricostruzione della mia vita, un percorso doloroso e difficile, e questo manuale proponeva come primo esercizio per liberare la propria creatività di scrivere ogni mattina tre pagine di getto.

Scrivere per scrivere e basta.

 

Muovere la penna sul foglio, sentirne il fruscio, seguire le volute della tua stessa calligrafia.

Se scrivere all’interno di una struttura definita e con un obiettivo (pubblicare un libro) era stato fino ad allora un divertimento sifdante, con questo esercizio quotidiano avevo appena scoperto la forza lenitiva che il far uscire le parole sulla carta aveva nei confronti del dolore. Ma era solo l’inizio.

L’incontro con la Bioscrittura® e con Fulvio Fiori, che sta codificando questo strumento in molti ambiti, mi ha aiutato a sperimentare la scrittura come un mezzo semplice, immediato ma potente per spostare il punto di vista dal problema e darmi il permesso di trovare soluzioni alternative.

Scrivere in modo instintivo diventa una riflessione interiore molto concreta e pratica.

 

Scrivere implicitamente significa anche raccontare, farsi leggere, quindi la condivisione delle parole che nascono all’inizio “solo nostre” porta ad un dialogo con le parole degli altri. Usiamo le stesse espessioni ma a volte stiamo dicendo cose diverse senza rendercene conto. Condividere i nostri scritti aumenta il nostro sentirci parte e partecipi e rende più lieve la solitudine.

 

Scrivere in modo consapevole ha migliorato la qualità della mia vita e soprattutto il mio umore quotidiano.

Se il corpo è il luogo del trauma la scrittura è lo sfogo pratico delle emozioni, un concretizzarle davanti ai miei occhi per trasformarle in altro, se serve, o anche solo per coccolarmele. Una cura in più verso se’ stessi, una doccia rilassante quotidiana.

 

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