Turo era un turacciolo nato per tappare bottiglie di vetro, in particolare quelle da mirto rosso, instoriate con teste di animali fantastici a rileivo. Era tutto in sughero orginale della Sardegna, very authentic!! Passò la sua infanzia in uno scatolone e con l’adolescenza la Grande Mano lo destinò al suo posto di controllo della Bottiglia Assegnata. In quel ruolo passò due diverse abitazioni perchè Bottiglia Assegnata fu all’inizio comprata per poi essere regalata.
Di stanza nella Casa Definitiva, fece servizio onorato per circa due anni ma, ben prima dell’Ultima Goccia, morì l’adorato Marito della famiglia in cui viveva.
Fu un dolore grande per tutti, anche per lo stesso Turo che in quell’occasione vide spesso facce nuove in visita, a cui veniva servito il prezioso liquore conservato nella pancia di Bottiglia Assegnata.
Per Moglie furono tempi di lentisisme lacrime silenziose, versate in sicrono con il mirto per gli ospiti e, arrivata infine l’Ultima Goccia, Bottiglia Assegnata venne dimenticata vuota in cantina.
Per dieci anni, all’incirca, perchè Turo sapeva riconoscere il tempo che passa anche al buio, misurando lo spessore della polvere appicicaticcia accumulata sulla sua testa e sulle spalle di Bottiglia.
Finchè un gorno Moglie tornò con un sorriso splendido e ripulì per benino la cantina da tutte gli oggetti dimenticati e inutili. Ma vedendo Bottiglia Assegnata (che, diciamocelo, era una gran bella bottiglia!) Moglie pensò di affidarle un biglietto e di lasciarla andare nel mare della baietta.
Fu una nuova esperienza per Turo. Vide tempeste e sole a picco e sale marino. Una luuuunghissima avventura…
Finchè il mare non li adagiò su una silenziosa spiaggia di sabbia fine dove stava pescando un Giovane marinaio. Intravedendo attraverso il vetro spesso ed istoriato il bigliettino, il Giovane aprì curioso l’inaspettato dono. Il messaggio nella bottiglia diceva: “Il futuro è dentro di te”.

Esercizio di scrittura creativa dal corso “Sono un attimista, credo nell’attimo” di Fulvio Fiori.